Dal 31 luglio al 10 agosto a Cagliari, presso la Casa provinciale Mater nostra, si è svolta l’Assemblea provinciale delle Figlie della Carità della Sardegna, animata e guidata dalla Visitatrice Suor Caterina Bua e dal Direttore Provinciale, Padre Italo Zedde. Nulla è stato lasciato al caso: la Cappella colma di bellissimi fiori, la sala assembleare, con al centro la Sacra Bibbia e le Costituzioni, approntata nel rispetto delle normative anti-Covid, le camere sanificate e igienizzate con ozono, l’uso delle mascherine. Il tema e il logo della nostra Assemblea sono state di grande ricchezza e attualità sia perché perfettamente in sintonia col cammino della Chiesa sia in vista della prossima Assemblea generale del 2021 che darà al tema un respiro internazionale. Tutte le comunità locali, nei mesi appena trascorsi, con il tempo forte delle Assemblee domestiche avevano già avuto modo di focalizzare e approfondire comunitariamente e ad ampio raggio la documentazione inviataci sull’argomento con la preghiera, la ri-lettura attenta del Documento Inter-Assemblee 2015-2021 a confronto con altri Documenti del Magistero relativi alla nostra missione nella Chiesa. I lavori delle 56 partecipanti provenienti dalle diverse Comunità locali sono iniziati all’insegna del Grazie a Dio per i doni elargiti e compiuti in questi ultimi sei anni come Compagnia in Sardegna il cui Carisma, Caritas Christi urget nos, consegnatoci da San Vincenzo de Paoli (1581- 1660), è ancora di bruciante attualità. Ed è a partire da questo “grazie” che, rilanciando la priorità della evangelizzazione, abbiamo tratteggiato cammini nuovi di condivisione e fraternità, di Carità e servizio al Povero. La nostra Assemblea ha, in tal modo, assunto maggiore entusiasmo, un volto più lieto e speranzoso di veder rinnovarsi e rifiorire, seppure nel piccolo, servizi tradizionali e nuovi, sempre coraggiosamente in cammino nonostante la povertà di risorse umane ma totalmente confidenti nell’Amore di un Padre che, come afferma San Vincenzo de’ Paoli, ama i poveri e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri. Ed è stato illuminante immergerci, anche solo a grandi linee, nella gigante tematica della Laudato sì di Papa Francesco, la Lettera Enciclica sulla cura della Casa comune che, nel suo colloquiare ecologico, mobilita ad uscire da sé, ad accogliere i più deboli, ad assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane … che l’educazione è capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita (Cfr. LS 211). È stato questo lo spirito che ha guidato e animato le nostre giornate con scambi e riflessioni stimolanti a varcare “porte” talvolta inusuali per la missione, per le relazioni, per la vita spirituale. Un invito per tutte noi Figlie della Carità ad immergerci in Dio continuando ad entrare nel mondo in cui viviamo per aprirci al volto dell’Altro, di chiunque altro, incontrarlo e lasciarci incontrare per portare ai poveri, mediante il servizio, la gioia della nostra vita consacrata presenza della Carità di Cristo crocifisso che ci possiede e ci spinge… a proseguire con fiducia e pregare la divina bontà di dare impulso e vita a tutte le nostre azioni, e di animarle sempre più col suo spirito (Cfr. S. Vincenzo 6 dicembre 1658, VII, 389, trad. it. XIV, 614). Sono venuti ad incontrarci, a farci dono della loro autorevole parola e a celebrare insieme l’Eucaristica Mons Mauro Maria Morfino, Vescovo di Alghero – Bosa, delegato per la Vita consacrata, e l’Arcivescovo di Cagliari Mons. Giuseppe Baturi; la loro presenza, i loro interventi hanno dato un tono quanto mai autorevole, sicuro e profondo alla nostra assise. Le belle e animate celebrazioni eucaristiche, i momenti di preghiera, semplici ma ricchi di contenuto, sottofondo alle nostre giornate, hanno tessuto i tempi dello scambio, del confronto e della discussione assembleare sempre ben partecipati, vivaci e interessanti. Un particolarissimo segnale di attenzione è stato dato per le Sorelle delle Infermerie di Casa Provinciale, Casa Santa Luisa, Quartu Sant’Elena e Bonorva. Attraverso un breve video, proiettato in un dopo cena, ciascuna delle intervistate ha potuto esprimere semplicemente e in maniera efficace quella che è la loro vita oggi. Testimonianze tutte diverse eppure capaci di trasfondere dal tesoro del Carisma un comune sentire spirituale che non invecchia con gli anni e che ancora si fa tutt’uno con l’offerta di sé e la preghiera a favore dei Poveri, della Compagnia, della Chiesa, della Comunità parrocchiale; presenza preziosa desiderata anche nei piccoli paesi della nostra terra come segno tangibile che rimanda alla totale consacrazione a Dio. I nostri interventi in Sala hanno sottolineato la loro preziosità, l’importanza di andarle a visitare, di avere nei loro riguardi affettuosa attenzione, mantenere costanti le relazioni fraterne, vie maestre per conservare nel tempo, viva e attiva, la loro risposta alla vocazione, coltivare interessi, coinvolgerle in qualche lavoro, grande o piccolo non importa… e continuare a spendersi nella gioia fino all’ultimo istante. Altra attenzione è stata riservata ad alcune Case di Comunità del nord- Sardegna: La Casa santa Luisa, in Via Solari a Sassari, ormai sempre più struttura polifunzionale che, dopo l’unificazione col Centro di Accoglienza San Vincenzo, utilizza l’ex abitazione delle Suore, per svariate attività di promozione sociale e solidarietà. Pur continuando a garantire il funzionamento della Scuola dell’Infanzia e a proseguire il servizio di accoglienza a Gruppi per giornate di preghiera, Ritiro mensile, formazione, ospita alternativamente in base a Progetti mirati famiglie di immigrati, come pure la famiglia del piccolo M., affetto da una grave malattia. Ed ancora, grazie alla competenza e alla passione dei laici qualificati del Centro educativo DEFO, si ospitano un gruppo di adolescenti con disabilità; a loro è offerto un supporto psico-pedagogico per il recupero della vita di relazione e lo sviluppo di competenze personali e sociali. La Casa Margherita Naseau, in Via Principessa Maria a Sassari, i cui servizi al povero comprendono: l’Ostello notturno per uomini senza fissa dimora gestito dalla Caritas, il Centro diurno – Suor Giuseppina Nicoli, in collaborazione con l’APS Suor Teresa Tambelli, la Mensa Caritas, la Mensa della Parrocchia San Vincenzo, la pastorale giovanile, lo Sportello anti- tratta.; servizi che rimangono vivi grazie alla presenza dei tantissimi Volontari. La Casa di Nulvi che, pur avendo affidato la gestione della Scuola dell’Infanzia a personale assai vicino al carisma vincenziano, già costituito in Associazione, continua ad essere una realtà molto bella e significativa. La Casa di Bonorva dov’è sorto il nuovo Centro di Accoglienza “San Vincenzo” per minori non accompagnati e per mamme con bambini, gestito dalla Croce Rossa Sarda. La Colonia di Porto Istana, passata da qualche anno alla Diocesi di Tempio Ampurias, dove la Provvidenza ha voluto nascesse il Monastero Benedettino “Mater Dei”, meta, rifugio e punto di riferimento per i “cercatori” di Dio. La Casa di Olbia che, con la rinascita della Comunità alloggio per minori ha ridato vita all’Istituto, prosegue l’opera educativa nella Scuola dell’Infanzia e in quella Primaria. Il 9 Agosto, col canto del Magnificat, grate a Dio per le meraviglie del Suo Amore, abbiamo concluso i nostri lavori assembleari.

Autore: M.R.Columbano