San Vincenzo de’ Paoli – approfondimenti

Biografia

Terzo dei sei figli di Jean e Bertrande de Moras, Vincenzo nasce nell’aprile del 1581 a Pouy, un villaggio vicino Dax, nelle Lande della Guascogna, nel sud-ovest della Francia. Le sue origini contadine caratterizzarono la fanciullezza di Vincenzo, impegnandolo in occupazioni quali quelle di badare al bestiame di famiglia ed eseguire i più comuni lavori campestri. Ben presto, però, accortisi delle sue capacità intellettive, i genitori decisero di farlo studiare affidandolo, nel 1595, ai francescani del vicino convento di Dax. Rimase qui solo pochi mesi perché, forse su raccomandazione dei frati, si guadagnò l’insperato interesse di un protettore, il signor de Comet, avvocato di Dax e giudice di Pouy che lo accolse in casa come precettore dei suoi figli e lo convinse ad intraprendere gli studi ecclesiastici. Ricevuta la tonsura e gli ordini minori nel 1596 studiò teologia a Tolosa e nel 1600, non ancora terminati gli studi, fu ordinato sacerdote. Lo stesso anno dell’ordinazione si fece largo per ottenere, nella sua diocesi, un beneficio ecclesiastico.

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Conferenze alle Figlie della Carità

Andare alle origini di ogni fondazione, antica o moderna, è emozionante e stupendo insieme, in quanto si scopre che l’umano sembra confondersi con il divino e quasi annientarsi per lasciare emergere Dio: unico autore di tutte le cose. Questa è la logica di Dio e il modo di agire dei santi. Tale è il senso del Magnificat, che si può cogliere nelle vibranti parole di san Vincenzo, mentre spiega alle prime giovani, riunite in comunità, le loro regole e il metodo di vita: Chi avrebbe pensato che sarebbero sorte le Figlie della Carità quando le prime andarono in alcune parrocchie di Parigi? Io non ci pensavo. La vostra suor servente non ci pensava. E nemmeno padre Portail. Dio solo pensava a voi. È lui, lo possiamo proprio dire, il fondatore della vostra Compagnia: lo è assai più sicuramente di qualsiasi altra persona. Egli sapeva bene che la Compagnia delle Figlie della Carità aveva dell’inaudito, dell’impensabile e che segnava una rivoluzione nella vita consacrata femminile. Voi, sorelle, non siete religiose di nome, ma dovete esserlo di fatto, e siete obbligate a tendere alla vostra perfezione più delle religiose.

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Conferenze ai preti della Missione

Nell’immaginario ecclesiale la figura di san Vincenzo è legata alle sue opere di carità e di servizio verso i poveri. E l’intreccio è tale che la sua santità viene facilmente ricondotta in maniera privilegiata, se non esclusiva, all’impegno in favore dei poveri quasi che la sua figura si esaurisca nella funzione sociale della sua attività. Il rischio è tanto maggiore quanto eccezionalmente unica e da tutti riconosciuta è la sua ingegnosa operosità caritativa. Simile riduzione però non rende conto della parte più interiore e sacra del suo impegno; e, alla fine, anche l’originalità del suo operare verrebbe oscurato, come tentarono di fare i rivoluzionari francesi che, non potendo eliminare la sua persona dal Panthéon dei francesi illustri, lo ridussero a Le philantrope. In realtà la biografia di san Vincenzo, come di ogni santo, ha un sacrario nascosto che è come il braciere da cui si sprigionano il calore e la luce delle opere. Ed è precisamente a questo luogo interiore che le Conferenze ai Preti della Missione rimandano.

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