Sassari

Il gruppo delle prime suore giunte a Sassari, composto da suor Ferino, suor Miglietta, suor Paglietta, suor Fassano, era guidato dalla francese suor Delahaye. Nei cataloghi delle case, queste quattro suore non compaiono, anche perché i cataloghi furono compilati parecchi anni dopo. In essi è fatta menzione solo della suor servente. Non è un caso. La Compagnia delle Figlie della Carità era fortemente incentrata nella figura della superiora. Questo forte accentramento ebbe il vantaggio di assicurare una solida stabilità all’organizzazione dei servizi. Sempre dai Cataloghi appare che gli uffici delle suore erano: l’assistenza ai malati nei reparti, la gestione della farmacia, la veglia della notte, la cucina, la lingeria. Tra le suore vi erano anche incaricate degli ammalati psichiatrici, che vivevano in un’ala dell’ospedale. L’archivio delle Figlie della Carità indica questo reparto con il termine Ospedale-Prigioni, poiché le camere erano dotate di inferriata. Questi malati furono trasferiti a Cagliari nel 1893, fino a quando nel 1904 a Sassari fu inaugurato il nuovo ospedale psichiatrico (Manicomio). L’altro gruppo di suore, giunte da Torino nel 1856, si insediò nell’Orfanotrofio. Questa casa fu fondata nello stesso tempo dell’ospedale. Vennero chieste le suore per le orfane che erano in 14 e nel più grande disordine. Per migliorare le cose, l’amministrazione si decise di affidare l’opera alle Figlie della Carità, che agli inizi ebbero molte difficoltà, ma una volta stabilitesi in condizioni accettabili, ne venne un gran bene con la soddisfazione di tutti. Le orfane aumentarono, e si aggiunsero classi esterne, laboratori e l’asilo. Un documento del 10 aprile 1847 redatto dal Presidente dell’Orfanotrofio di Sassari, cavalier Tola, segnala che ci furono già dieci anni prima contatti per la stipula di una convenzione con le Figlie della Carità, che però fu firmata solo nel 1856.