Suor Teresa

Prefazione
Cagliari, la buona vecchia Cagliari di cinquant’anni fa, dorme ancora il suo profondo e riposante sonno mattutino della domenica. Per le viuzze mal rischiarate del quartiere popolare della Marina, un’esile figura circola con sicurezza, seguita da vicino dalla fedele ombra di una compagna. Il tintinnio del grosso rosario, le grandi ali bianche ombreggianti un volto fine dall’espressione decisa e due occhi bruni brillanti d’intelligente dolcezza, non lasciano alcun dubbio: è Suor Teresa in cerca dei suoi Marianelli! Ogni tanto si ferma davanti ad una porta dalle assi più o meno sconnesse e batte le mani. La luce vacillante di una candela traspare attraverso le fessure e, spesso, la voce insonnolita di una mamma fa eco al richiamo della Suora: Efisio! Luigi! Toniooo! … E’ l’ora della Messa! oppure: Mandroni, perderai la Messa! – Talvolta, per affrettare la sommaria toeletta, la buona Suora si china sulla soglia del tugurio e aiuta il piccolo ritardatario ad infilare le calze (se ha la fortuna di possederne un paio!). Ma, non si creda che i giovani clienti di Suor Teresa abbiano dormito in un letto: un certo numero di essi, venuto dai paesi vicini per… arrangiarsi (diminuendo le bocche troppo numerose intorno alla tavola di famiglia) ha passato la notte sulle panche del giardino pubblico o sul fondo di una barca, o ancora nell’atrio di un palazzo, eludendo abilmente la vigilanza del portinaio. Per questi, Suor Teresa fa tintinnare un campanello ed essi arrivano, piccoli cospiratori chiassosi, per unirsi al gruppo che andrà ad ascoltare la Messa delle 6 alla Parrocchia di Sant’Eulalia. Poi, si andrà all’Asilo della Marina per una buona colazione (pane e mortadella!) seguita dal Catechismo. Un Catechismo così vivo, chiaro e comunicativo che è un vero peccato non aver avuto, a quei tempi, la possibilità di registrare quanto accadeva fra la maestra ed i suoi non comuni allievi. Come conclusione alla parabola del ricco Epulone si sarebbe, per esempio, sentita questa domanda di supremo interesse: E del cane non se ne sa più niente?… Dov’è andato a finire? – Come per la mula del miracolo Eucaristico di Torino, essi mal sopportavano che quei personaggi zoologici, dopo aver rappresentato una parte così importante, avessero a cadere nell’oblio. E guai ai Giudei della crocifissione ed al… quadro che li rappresentava! L’indignazione d’una giovane anima primitiva, che la parola ardente di Suor Teresa aveva fatto vibrare di compassione e d’amore, esplodendo un giorno senza complimenti, aveva quasi sfondato il quadro, per punire con vigorosi pugni gli autori della tragedia del Calvario. A poco a poco, con un’angelica pazienza ed un affetto veramente materno, Suor Teresa giungeva a conquistare il suo piccolo mondo, mentre l’opera dei Monelli di Maria o Marianelli – fondata da Suor Nicoli nel 1915 – a sua volta, conquistava il suo grande cuore. Tanto che l’ultimo palpito di questo cuore, tutto di Dio e dei Poveri, sarà per essi quando, la mattina del 23 febbraio 1964, dopo una fervente Comunione e dopo aver preparato per i suoi giovani amici quanto loro occorreva in quell’ultima domenica, cadrà esausta, senza ripresa.