La vita di Suor Teresa Bella è stata una vita tutta donata a Dio e ai poveri. Nata ad Ossi (SS), entra in Seminario all’età di 25 anni, dopo l’invio in Missione la sua prima destinazione è Lugano, Culla Ornaboldi. Pronunciati i Voti per la Prima volta chiede la Missione ad Gentes ma per tutta risposta è trasferita a Zogno (BG) come insegnante di scuola materna; la sua passione per i giovani la guida a dar vita al primo nucleo di un fiorente Gruppo missionario vincenziano ancor oggi attivo…
Dopo diversi anni, la Madre generale del tempo, suor Schiròn, la chiama per fondare insieme ad altre Figlie della Carità spagnole e americane la Missione del Burundi e del Ruanda. Qui per 8 anni svolge un servizio instancabile e di evangelizzazione a fianco dei poveri più poveri supportata anche dalla collaborazione del Gruppo missionario di Zogno. Lo scoppio della guerra civile la vede schierata a fianco di tutti i poveri senza distinzione, immediato il ritiro dei Documenti e l’espulsione dal Burundi.Rientrata in Italia, i superiori provinciali la destinano prima a Milano alla Mensa dei Poveri e all’ascolto dei bisognosi, in Via Ariberto e in un secondo momento la ritroviamo a Torino al Centro di accoglienza per i senza fissa dimora della Stazione di Porta Nuova e del circondario di Via Nizza, con il Centro operativo del 18 b. Tra I senza fissa dimora diviene presto molto apprezzata, amata e stimata per il lodevole spirito di sacrificio e la sua dedizione instancabile. Con il mondo dei poveri di Torino è “amore a prima vista” e il passaparola è immediato. Lei, dal carattere mite ma fermo, si fa amare da tutti. Il suo caratteristico approccio al Povero, tutto vincenziano, è incentrato sulla persona e sui bisogni concreti di ognuno grazie al quale suor Teresa può affiancare e accompagnare tante vite “spezzate”, senza speranza e/o abbruttite dalla vasta gamma del vizio, senza mai tener niente per sé. E dei poveri diviene il punto di riferimento, la consigliera, la mamma, la sorella e/o la saggia confidente; molti grazie a lei e alla rete di Volontari, ritrovano una motivazione valida per cambiare vita, lasciarsi recuperare e aiutare altri ex compagni di strada. Dopo la bellissima esperienza di Torino, è inviata a Como, San Bartolomeo e alla Mensa degli Emigrati. Il tutto fino al 2014 anno del suo rientro in Sardegna dove tutto è incominciato; accolta con grande entusiasmo dalla Comunità locale Margherita Naseau a Sassari, per diversi anni collabora con le Sorelle della Casa per l’accoglienza dei Poveri. Con la salute che vien sempre meno, i superiori la trasferiscono nella Comunità di Santa Maria di Pisa; sono anni di dura sofferenza a causa della malattia che non le lascia tregua ma che ugualmente offre per le Vocazioni, i poveri e la Comunità. Il 27 luglio scorso, il Signore della “Vigna”, nella quale lei si è prodigata con cuore grande e generoso, l’ha chiamata ad entrare nella Gioia del suo Dio, a 84 anni di età e 59 anni di vocazione. Nelle ultime ore della sua giornata terrena il suo cuore ha continuato a battere per i suoi numerosi amici, i Poveri, nei quali certamente Lei ha incontrato, contemplato e servito Gesù. Fino all’ultimo istante il suo pensiero e la sua preghiera sono state ancora per loro e per la Compagnia tutta. Di suor Teresa Bella dopo la sua morte c’è un dato di fatto accertato, la sua luminosità, il suo volto ringiovanito, sereno e disteso come se i segni della malattia, dell’età e della sofferenza non l’avessero mai toccata. Un particolare che non è sfuggito neanche a padre Piero Pigozzi C.M. che, proprio a partire dalla liturgia del giorno, ha tratto motivi di riflessione incentrati sull’itinerario spirituale di suor Teresa Bella. Nella prima lettura dell’Esodo, ha detto p. Pigozzi, viene proclamato che “mentre Mosè scendeva dal monte… la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con il Signore… (Es 34,29). Ebbene, a conclusione della vita terrena di Suor Teresa, ieri nella camera mortuaria – ha proseguito padre Piero – mi colpiva proprio il viso sereno, composto, persino ringiovanito e splendente di suor Teresa; mi appariva trasformata e illuminata da quella conversazione con Dio vissuta ed espressa nella sequela della sua vocazione vincenziana. Il Vangelo del giorno dedicato alla parabola del “Regno dei cieli… simile a un tesoro nascosto nel campo”, che “un uomo trova e pieno di gioia vende tutti i suoi averi e compra…” (Mt 13,43-45) ha dato modo al celebrante di poter parlare della chiamata alla vocazione vincenziana di suor Teresa. P. Piero ha proseguito dicendo: fin dalla sua prima giovinezza la nostra Sorella si è dedicata alle bambine e alle ragazze di Ossi; vivendo bene la sua vita cristiana in parrocchia dove già fiorivano anche diverse vocazioni di Figlie della Carità. Affascinata dal Carisma si decide per Cristo secondo la via vincenziana del servizio ai poveri. Concluso il noviziato a Torino, l’entusiasmo missionario la porta a rendersi disponibile per le Missioni estere, affidandosi ai progetti della Madre Generale pro-tempore. Così per otto anni è dedita al servizio e all’evangelizzazione dei poveri nel Ruanda e nel Burundi. Il suo apostolato – ha aggiunto ancora p. Piero – molto simile a quello di Madre Teresa di Calcutta è stata la perla più preziosa da lei trovata e acquistata nel servizio di Cristo povero e umiliato. Anche qui, come sempre, la nostra suor Teresa si è lasciata plasmare dalle parole di San Vincenzo: “Non devo considerare un povero contadino o una povera donna dal loro aspetto, né dalla loro apparente mentalità; molto spesso non hanno quasi la fisionomia, né l’intelligenza delle persone ragionevoli, talmente sono rozzi e materiali. Ma rigirate la medaglia, e vedrete alla luce della fede che il Figlio di Dio, il quale ha voluto essere povero, ci è raffigurato da questi poveri …” (cfr. Scritti S.V., X, p. 36). Nel decennio anni ottanta (1980- 1990), ha continuato p. Pigozzi, diversi nostri studenti teologi di Torino si sono recati da lei, collaborando attivamente in favore dei barboni e rimanendo fortemente ammirati della suo essere tutta per Dio e per i poveri. Uno di loro, diventato sacerdote, mi riferì che, in quegli anni di studentato uno degli insegnamenti più proficui lo ebbe proprio da suor Teresa, che gli trasmise il suo grande amore per i poveri. Ancora oggi il suo sacerdozio continua ad esserne improntato fortemente, riconoscendosi discepolo di questa particolare maestra. Sull’esempio di Santa Teresa di Calcutta, anche suor Teresa Bella, in quegli anni è salutata come “Madre Teresa di Torino”. Riportando oggi la salma al suo paese natale, ha concluso p. Pigozzi, potremmo chiamarla anche “Madre Teresa di Ossi”, nella speranza che invogli altre giovani compaesane a seguire la sua stessa vocazione vincenziana. Dal cielo interceda anche per il futuro delle Figlie della Carità.
Anche Noi sue Consorelle mentre la ringraziamo per ciò che è stata e ha fatto, la salutiamo affettuosamente e le diciamo il nostro A… Dio.

Autore: M.R. Columbano

Messaggio inviato a Suor Visitatrice dagli amici di Torino

Ciao Suor Teresa!
Adesso i poveri che tanto hai amato ti hanno spalancato la porta del paradiso e portato alla destra di Dio per farti sentir dire: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. Questo è quello che tu ci hai sempre testimoniato: l’Amore per il Signore e per i poveri, e di loro, i più terribili e sudici, quelli che nessuno vuole perché non sono amabili. La tua vita è stata ricca di gioia perché non hai tenuto nulla per te… tutto hai donato ai poveri e ai ricchi senza far mai preferenze di persone; chi ti ha conosciuto adesso piange… Siamo certi che niente di tanto amore andrà perso. Grazie suor Teresa! il grazie più grande però te lo dirà Gesù. Ti salutano con affetto, i Volontari del Centro Servizi Vincenziani per senza fissa dimora di Torino che continuano l’Opera da te iniziata! Non ti dimenticheremo mai, Patrizia, Gianni, Antonella, Luigina, Franca, Giacomo, Wanda, Carla e Enrico, Margherita, Rosita, Giulio, Alina, Marinella e Paolo, Maria Teresa, Maria Rosa, Paola, Giorgio, Natale.

Messaggio di Pierluigi Dovis, Direttore Caritas Diocesana Torino

Carissime Sorelle,
desidero rendere vicino il ricordo del cuore e della preghiera alla vostra Provincia e a tutto l’Istituto mentre si è spenta la vita terrena di suor Teresa Bella. Nella nostra Torino è stato un punto di riferimento sicuro per tante persone e per molte comunità. Ho avuto la gioia di conoscerla per diversi anni e di poter condividere con lei pensieri ed insegnamenti. Donna forte e generosa – sassarese dentro, universale fuori – ci lascia un richiamo importante a farci dono, al di la di ogni barriera, per chi fa più fatica. Ringraziamo il Signore per avercela donata e per aver dato alla vostra Congregazione una Figlia che ha cercato di assomigliare il più possibile al Padre misericordioso. Preghiamo per lei – in città ci sarà anche un momento pubblico nella Chiesa dei Vincenziani – ma preghiamo anche per voi perché il Signore doni nuove generosità pronte a lavorare con Voi nella Sua “vigna”. Una preghiera.