In cammino verso la beatificazione. Suor Teresa Tambelli, la religiosa vincenziana che per oltre mezzo secolo, fra il primo e il secondo dopoguerra, è stata la “Madre Teresa” dei poveri di Cagliari, soprattutto de “is piciocus de crobi” è ora Venerabile. Papa Leone XIV, ricevendo in udienza il Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi, cardinal Semeraro, ha infatti autorizzato la pubblicazione del decreto che «riconosce le virtù eroiche della Serva di Dio suor Teresa Tambelli, religiosa delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli morta a Cagliari il 23 febbraio 1964».
Attesa del miracolo
A neanche dieci anni dall’apertura del processo diocesano, la mamma dei “marianelli” intraprende il cammino verso la gloria degli altari: «La Chiesa», dice suor Rita Columbano, religiosa vincenziana vicepostulatrice della Causa «attende di riconoscere un suo miracolo prima di poterla proporre a esemplare modello di vita a tutta la comunità cristiana». Già numerose le grazie raccolte che parlano dell’intercessione della religiosa, figlia di San Vincenzo, oggi sepolta nella Cappella dell’Asilo della Marina, a Cagliari nel cuore del rione Marina.
Suora delle periferie
Suor Teresa Tambelli, minuta suora vincenziana dalla straordinaria energia, raccolse l’eredità di suor Giuseppina Nicoli, già beatificata, calcando le polverose strade del quartiere della Marina, andando a bussare nei sottani maleodoranti e puzzolenti, per soccorrere e consolare gli “scarti” della società. Fu profeticamente la suora delle “periferie umane” della Cagliari del primo ‘900: assieme ad alcune coraggiose consorelle la troviamo portare viveri e indumenti fino al Lazzaretto di sant’Elia o nelle grotte di Palabanda e Tuvixeddu.
Marina, santuario di carità
È grazie alle due religiose vincenziane, suor Nicoli prima, poi suor Tambelli che l’Asilo della Marina divenne faro luminoso di carità e servizio gratuito. In quelle mura nacquero, su intuizione della Venerabile, la prima scuola Magistrale, i primi corsi di formazione professionale così come, in campo caritativo, il primo gruppo in Italia delle “dame di Carità”. Memorabile il suo “pranzo di Natale” capace di mettere a tavola 1.500 persone con tutti a commentare in che modo suor Tambelli «riuscisse ad aiutare tutti».
Chiesa sarda in festa
«Abbiamo il cuore gonfio di gioia e di lacrime», dice ancora suor Columbano «ma anche di riconoscenza a papa Leone che ha riconosciuto in suor Tambelli un’alta figura di martire, di testimone cioè, sino al dono totale della vita, nel servizio della Carità. Suor Nicoli e suor Tambelli riposano oggi insieme, una di fronte all’altra, nella Cappella dell’Asilo della Marina: il nostro auspicio è che, ancora insieme, possano giungere alla gloria degli altari».
Autore: Paolo Matta
